Come posso allattare il mio bambino malato?

Cara mamma,

che il tuo bambino sia già nato o che sia ancora dentro di te, se stai leggendo questo articolo stai vivendo una situazione che non ti eri immaginata, prima di ora.
Probabilmente stai affrontando un percorso difficile per tanti altri motivi: incognite, paure, dubbi, senso di inadeguatezza, dolore, rabbia.
Ti stringiamo forte, siamo accanto a te in questo momento, innanzitutto.

Quello che puoi trovare qui speriamo sia un aiuto ad affrontare al meglio le sfide che attendono te ed il tuo bambino e a farvi vivere serenamente i momenti in cui siete insieme.
E’ noto che l’allattamento sia una grandissima risorsa per mamma e bambino, dal punto di vista fisico e relazionale, ma in casi come il tuo può diventare infatti qualcosa di ancora più importante: vogliamo dirti che puoi fare tanto per voi attraverso questo gesto.

Esso non è infatti mai solamente un modo per nutrire il proprio bimbo: il latte materno, innanzitutto, contiene sostanze nutrizionali specie specifiche di qualità impossibili da riprodurre e altre componenti non nutritive quali anticorpi, ormoni, fattori di crescita, ecc. Questo significa che puoi sostenere al meglio il tuo bambino durante la patologia e l’intervento, fornendogli sostanze che aiutano i tessuti offesi e lavorano affinché i batteri con cui potrà entrare in contatto siano meno nocivi.

Anche in seguito, per tutto il tempo che vorrai allattare – e anche quando non allatterai più – queste sostanze garantiranno al tuo bambino il raggiungimento del suo potenziale di salute, traguardo più difficile da raggiungere nel caso invece non abbia questo supporto.

Mentre poppa al tuo seno, momento per momento, puoi fornirgli contatto fisico, stimolazioni uniche e preziose.
Puoi regolarizzare al meglio i suoi parametri vitali, perché battito cardiaco, temperatura corporea e ossigenazione del sangue sono meno alterati rispetto a quanto accade con qualunque metodo di somministrazione artificiale.

L’allattamento è anche una modalità unica per poter entrare in relazione profonda con il tuo bambino: con questo gesto potrai, non solo nutrirlo, ma anche ascoltarlo nei suoi bisogni, tranquillizzarlo, calmare il dolore, rilassarlo e farlo addormentare.

Per quanto ti riguarda, potresti sentirti più vicina a lui, più utile a superare i momenti difficili, più forte e consapevole: quanto fai nei confronti dell’allattamento sarà molto importante per lui, ma anche per te…

Qualora durante e dopo l’intervento non starete insieme, potrai continuare e mantenere questa relazione a “distanza”, standogli vicino comunque con il pensiero, ma anche molto concretamente estraendo il tuo latte e conservandolo per lui. Qui trovi alcune istruzioni utili per fare questo:

come tirare il latte

come conservare il latte materno

Potrai quindi far avere il latte estratto al reparto e raccomandare che venga dato al bimbo:

come dare integrazioni di latte

In questo modo continuerai anche a mantenere elevata la tua produzione.
Più avanti, appena tornerete insieme, probabilmente potrai attaccarlo al seno da subito. Se gli esiti dell’intervento ancora non lo consentono, potrai comunque continuare a tirarti il latte e a somministrarglielo tu stessa, fintanto che non sarete pronti per effettuare la transizione al seno.

L’allattamento in alcuni momenti potrebbe sembrarti un aspetto secondario, rispetto alle emergenze che state vivendo, oppure una specie di accanimento in momenti già sufficientemente difficili; a volte potresti avere la sensazione di non farcela o di non fare bene, ma può davvero dare, sia a te che a tuo figlio, tantissimo!

Nonostante tutto, attraverso l’allattamento fra di voi potrai mantenere e mai interrompere un filo che vi unirà con forza.

Potrebbero quindi servirti informazioni concrete: per la scelta del tiralatte e le modalità attraverso cui ottenere una quantità di latte soddisfacente; per come conciliare l’allattamento con i vari tipi di ricovero, la gestione del periodo in cui avviene l’intervento, le terapie e il postoperatorio; per le modalità di transizione al seno. Potresti sentire il bisogno di essere sostenuta rispetto ai dubbi e alle preoccupazioni che riguardano questi aspetti e in particolare sul timore di non avere abbastanza latte.

Le competenze scientifiche sull’allattamento ed il counselling relativo a tutte le dinamiche ad esso correlate sono aspetti su cui verte il lavoro di una Consulente Professionale in Allattamento Materno IBCLC: poiché ogni mamma e ogni bambino sono diversi, così come lo possono essere le situazioni contingenti che stanno vivendo, essa può affiancarti nel percorso che stai affrontando.