Quali alimenti mangiare e quali no in allattamento.
“Posso mangiare i carciofi o il latte diventerà amaro?”
“Niente frutti di mare per me, sto allattando!”
“Non dovresti assumere latticini in allattamento.”
“ Durante l’allattamento bisogna evitare fragole, pesche, ciliege e ananas per evitare allergie, gli agrumi per l’acidità, l’anguria per le coliche “…
Come si può sentire una mamma, di fronte a tutti questi divieti?
Hanno davvero senso, per il suo bambino?
Quali cibi devo evitare se sto allattando?
La cultura popolare tratta con allarme ed enfasi l’alimentazione della madre in allattamento, ma, se davvero si dovessero escludere tutti i cibi proibiti dalla sua tavola, la sua alimentazione sarebbe, ahimè, monotona, ansiogena e debilitante!
La composizione del latte materno non deriva direttamente dagli alimenti che la mamma ha mangiato, ma questi vengono prima metabolizzati, mandati nel circolo sanguigno, e infine arrivano anche loro agli alveoli della ghiandola mammaria, dove viene sintetizzato il latte.
Il latte ha delle valenze nutritive molto importanti, ed è qualcosa di molto più complesso di un cibo. Esso è un vero e proprio “tessuto vivo” ed è sintetizzato attraverso complicati processi che interessano vari organi e tessuti materni.
A volte è vero che il suo gusto, il colore o la composizione, sono influenzati dal cibo assunto nell’immediato, -come è il caso del curry, esempio fra i tanti, che insaporisce il latte rendendolo speziato, del betacarotene, che ne influenza il colore, facendolo tendere all’arancione, oppure del pesce azzurro, che contribuisce a farne aumentare il DHA ed altri acidi grassi benefici – ma è proprio la varietà, nell’alimentazione materna, che consente al bambino di ricevere stimolazioni benefiche di ogni tipo attraverso il seno e di prepararsi all’alimentazione solida. In allattamento non accade niente di diverso da ciò che accadeva in gravidanza, quando il bambino sperimentava già diversi sapori e sostanze attraverso il liquido amniotico.
Una mamma che allatta deve vivere e godere l’alimentazione come fonte di benessere.
Possiamo quindi ribaltare la prospettiva proposta dalla cultura popolare, pensando che i differenti e gustosi cibi che influenzano la composizione del latte di mamma sono un valore aggiunto per il bambino e a quanto può essere piacevole per la nutrice apprezzarli, senza sentirsi per qualche motivo in colpa. Non c’è altra direttiva da seguire se non quella che il buon senso suggerisce!
Il corpo della mamma si autoregola per il benessere del bambino allattato
L’organismo della madre, durante l’allattamento, si autoregola molto più efficacemente di quanto possano fare indicazioni esterne e tende comunque a mettere in primo piano il benessere del bambino.
La fame e la sete di una mamma che allatta sono di solito più intense; tuttavia anche nel caso di una madre moderatamente denutrita, il suo latte sarebbe adeguato allo sviluppo del suo bambino.
Non tutto ciò che la mamma ingerisce “farà latte”, ma sicuramente nel post parto e in allattamento sono richieste energie in più, così come liquidi in più: un’alimentazione quantitativamente adeguata, sana e variata, sarà sicuramente utile a mantenerla in un buono stato di salute generale.
L’allattamento fa consumare in media 500 calorie al giorno.
Sono utili gli integratori in allattamento?
Una mamma che allatta e che si nutre adeguatamente non ha bisogno di integratori di alcun tipo per sostenere il suo organismo.
Non ha bisogno di integratori neppure per aumentare/migliorare la qualità del suo latte.
Considerato come avviene la lattogenesi, non si comprende la ragione scientifica per cui le industrie propongano integratori per produrre latte più adeguato.
Nel post parto il meccanismo di produzione del latte è esclusivamente endocrino e, successivamente,poppate frequenti, regolate in base alla richiesta del bambino e all’offerta della madre, sono in grado di regolare perfettamente la quantità e la qualità del flusso di latte.
Tutto si regola ogni volta in base alla sua richiesta: è infatti in base al drenaggio del seno che la stessa donna può essere in grado di soddisfare le esigenze di un bimbo, due o anche tre, così come di adeguare la composizione stessa del latte.
Un’alimentazione materna ricca di fibre non può neppure influire sulla quantità o qualità delle evacuazioni del bambino, né sulla formazione di gas intestinali. La complessità dei meccanismi di sintesi del latte materno fanno chiaramente capire che queste fantasiose teorie non possono avere fondamento.
No all’alcol in allattamento e limitare al minimo il caffè
La riflessione sull’alimentazione in allattamento può comunque essere davvero utile, non per limitare con un’alimentazione punitiva, ma per rivedere in senso più ampio le nostre abitudini. Ci può portare ad avere una prospettiva che abbracci il nostro stile di vita e il contesto in cui viviamo, facendoci vedere le opportunità, piuttosto che i divieti.
Abitudini non salutari da parte dell’organismo materno, quali l’assunzione di alcool o caffeina o altre sostanze, influiscono sul bambino attraverso il latte.
Meglio astenersi dagli alcoolici. Se voi bevete un bicchiere di vino e subito dopo allattate, il vostro bambino avrà i vostri stessi problemi anche a livello neurologico: l’alcool passa interamente nel latte materno, se assunto appena prima di una poppata e supera la barriera ematoencefalica del bambino.
Meglio evitare di bere più di un caffè nell’arco delle 24 ore o di assumere diversi cibi e bevande che contengono questa sostanza o sostanza affini, quali the, cioccolato, cola: il livello di caffeina si dimezza molto lentamente e quindi aumenta nell’organismo del bambino assumendo anche solo un caffè al giorno, nei primi mesi.
Se il vostro bambino è insolitamente sonnolento o, al contrario, irrequieto, può esserne responsabile l’alcool o la caffeina che avete assunto.
Latte materno e agenti inquinanti
Ritengo che sia bene comunque tener presente che alcune sostanze che emergono analizzando il latte delle madri rispecchiano ciò che avviene nell’ambiente quando esso risulta inquinato.
La composizione del latte materno, pur rimanendo per mille motivi la sostanza più adatta al cucciolo d’uomo, viene dunque influenzata molto più significativamente dallo stile di vita, oltre che dai diversi tipi di cibo.
Questo può aprire scenari molto più ampi e forse inquietanti, che molte persone iniziano a contemplare proprio grazie al fatto di diventare genitori. Invito comunque a fare più di una riflessione su questo argomento, pur mantenendo come punto fermo il concetto che il latte materno è la scelta migliore, anche in un mondo inquinato.
Ci possono essere rari casi in cui il bambino risente di un cibo assunto dalla mamma, ma si tratta di situazioni molto particolari che vanno diagnosticate da un medico: in linea generale però una mamma che allatta può tranquillamente godersi per esempio una gustosa bruschetta aglio e pomodoro o un bel piatto di pasta e fagioli, e può certamente aggiungervi se le piace, anche una generosa spolverata di pepe!