Quando una donna diventa madre, tra le sue preoccupazioni, c’è quella di non dare tutto il necessario al suo cucciolo tramite il latte. Nonostante lo stia nutrendo con l’alimento più adatto a lui e l’unico che la natura prevede, resta il dubbio che debba integrare con qualche elemento nutritivo. Questo quesito riguarda spesso le integrazioni al neonato di vitamine.
La concentrazione di vitamine nel latte materno può effettivamente variare da una madre all’altra, ma è in generale vero che, svolgendo un sano stile di vita, uscendo all’aria aperta esponendo parte del corpo alla luce del sole con regolarità, seguendo un’alimentazione varia e bilanciata, preferendo alimenti di stagione, freschi, cotti in maniera semplice, non sono necessarie integrazioni.
Cerco in maniera semplice e sintetica di dare alcune informazioni.
Le vitamine si dividono in liposolubili (cioè trasportate dai grassi) come A, D, K, E, e
idrosolubili, come C e vitamine del gruppo B. Il contenuto di queste nel latte è più influenzato dalla dieta materna.
La vitamina A è necessaria alla vista, al sistema immunitario e al mantenimento delle strutture epiteliali. Carenze di vitamina A si registrano se lo svezzamento è precoce, se nella propria dieta ci sono pochi alimenti che la contengono, se nella dieta ci sono alimenti con pochi grassi, a causa del fumo di sigaretta.
La vitamina D è un nutriente essenziale soprattutto per la salute delle ossa, la prevenzione del rachitismo e dell’osteoporosi. E’ presente naturalmente in pochissimi alimenti (pesce grasso, tuorlo dell’uovo) infatti la maggiore fonte non è la dieta ma la luce solare che reagisce sulla cute.
Il latte materno ha livelli bassi di vitamina D e i depositi fetali di vitamina D nei nati da madri con stato vitaminico normale possono esaurirsi nei primi 2 mesi di vita in assenza di esposizione alla luce solare. Non si parla però di carenza di vitamina D nel latte materno, ma di condizioni ambientali e/o personali non sufficienti. Per cui per valutare la necessità di integrazione di vitamina D sembra prudente valutare per ogni bambino sotto l’anno di vita allattato al seno le variabili ambientali (stagione, latitudine, inquinamento …) e personali (età, colore della pelle, superficie del corpo esposto). Infatti il rischio di rachitismo è maggiore nei bimbi con colore scuro della pelle, che vivono in località non soleggiate o che non scoprono sufficientemente il corpo dai vestiti o che vivono soprattutto in ambienti chiusi.
Per approfondire segnalo questa intervista di cui vi allego il link: vitamina
Indico anche il link per leggere la raccomandazione dell’American Accademy of Pediatrics di cui voglio segnalare la premessa “non sta ad indicare una modalità di trattamento senza alternative e non serve come standard di trattamento medico. Possono essere appropriate variazioni, considerando circostanze individuali” vit d
Mi sembra corretto segnalare che i ricercatori hanno dimostrato che una carenza di Vitamina D è grave sia per gli adulti che per i bambini, per cui tutte le donne gravide e le madri, che allattino o meno, devono prestare attenzione a raggiungere livelli normali di vitamina D, esponendosi sensibilmente ai raggi solari o con integrazioni orali.
La vitamina E è un antiossidante liposolubile che protegge la membrana cellulare dall’ossidazione.
Il colostro è una fonte ricca di Vitamina E. Anche il latte maturo è una fonte eccellente con maggiori livelli nel secondo latte.
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La vitamina K è una vitamina liposolubile. La fonte alimentare è data da vegetali verdi a foglia larga (per es. spinaci, bietola, crucifere, avocado e kiwi). Raramente è carente negli adulti, la sua carenza provoca emorragie. l trasferimento di vitamina K attraverso la placenta è scarso e la concentrazione nel latte umano è molto influenzata dalla dieta materna, per cui i bisogni iniziali del neonato generalmente non sono soddisfatti. Solitamente nelle strutture ospedaliere l’integrazione rientra nel protocollo per cui è suggerito di verificare la prassi della struttura che si sceglie per il parto.
La vitamina C è un antiossidante importante. La vitamina C si trova nella frutta e nella verdura. Una carenza causa lo scorbuto.
Le vitamine B sono otto vitamine idrosolubili che svolgono un ruolo nel metabolismo cellulare. Si trovano nei cibi come patate, banane, lenticchie, fegato, tacchino, tonno e lievito di birra.
Tra queste la B12, necessaria per la sintesi dei globuli rossi e per lo sviluppo del sistema nervoso centrale, deve essere integrata nella dieta materna dalle madri che seguono una dieta vegana (senza carne e/o prodotti di origine animale), alcune diete vegetariane restrittive e dalle madri che hanno avuto un bypass gastrico.
Maddalena N.
IBCLC – Mestre